L'Assenza del Tempo di Simone Dulcis | Hotel Italia 3* Cagliari

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Noi penseremo a tutto il resto!

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L'Assenza del Tempo

Simone Dulcis, dopo gli studi, affronta la Sua esperienza di víta entrando all'interno di un labirinto di specchi, dove Is Sua immagine si proietta e spesso si scontra, sempre critíco nel Suo modo di essere.

Questo esercizio intellettuale lo ho portato alla muturazione.
E' un artista dalla personalità creativa e versatile, dove a prevalere c'è sempre una tensione emotiva molto forte.

L'arte di Simone è una continua trasformazÍone del proprio Se'. Si muove líberamente tra tradizione e sperímentozìone, esprimendosi attraverso I sua cultura umanistica legata all'Arte.

Certamente una personalità complessa e contemplativa, che ha affrontato qualsiasi esperienza che Io ha portato poi a comunicare preferibilmente con la pittura, che  suo avviso manifesta ín maniera più espressiva lo stato d'animo dell'uomo.

II percorso dell'artista infrange gli schemi formali attraverso esplosioni di luce e di colore, che liberano una propria individualiytà espressiva, e la sapiente pennellat filamentosa raccorda I'insieme dei colori e immerge Io sguardo dell'osservatore in una visione fiabesca. Le sue opere esprimono infatti un "luogo non luogo" dove l temporalità consente all'osservatore di trovare una propria dimensione interiore.

La tavolozza è spesso legata ai toni del rosso infiammato e del blu notturno. Dai suoi quadri emergono tavole che dialogano con gli altri colori ed esprimono un particolare empatia con i bíanchi che stanno a manifestare iI ritmo del tempo, come un metronomo: il silenzio.

A mio awiso I'Artista esprime quasi un amore per iI mistero, per I'irrealtà ed il sogno, attraverso le sue Cattedrali, dove, in maniera intima, proietta verso I'alto la sua ricerca di fede e manifesta Ia sua forte creaÍività espressiva che si apre con Ia leggerezza di un ventaglio di colori, come in una grande composizione musicale, seguendo iI desiderio del "supremo accordo" come motore principale.

Simone Dulcis Ia musicalità Ia esprime attraverso il colore, che si estende sulla superficie in masse morbide.
Tra Ie varie opere che l'arfista espone, una in particolare rappresenta un invito a seguire l'ascensione verso un grande cielo come ad una brezza leggera, che chiama ad un percorso, ipotizzando una grande volta, da lui pensata come "Portico Celeste", con innumerevoli frammenti che altraversano musicalmente questo tragitto con propensione verso I'alt, ricordando i lussi dei cieli inquieti di William Turner (1775 - 1851), appertenente al movimento romantico inglese. 

- Rita Grauso -


Curatrice della Mostra